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BILANCIO COMUNALE 2018: prima analisi.

Pubblicata il 30/01/2019


BILANCIO COMUNALE 2018: prima analisi.


 
Ormai si è concluso il 2018 ed è il momento di analizzare dinamiche e risultati di questo ultimo bilancio. Alla già nota criticità dovuta al rilevante impegno finanziario gravante per interessi e quote di capitale dei mutui, la parte corrente del bilancio ha subito pesantemente i tagli che si sono susseguiti ai trasferimenti statali e inspiegabilmente anche per il verificarsi del mancato riconoscimento integrale della perdita di gettito dovuta dall’esenzione ai tributi comunali, sempre da parte dello Stato.
Per quanto riguarda la spesa corrente, come la maggior parte dei Comuni, continua ad attraversare una fase di criticità dovuta alla misurata disponibilità di risorse ed alla rigidità dei meccanismi di spesa. La situazione è migliore per quanto riguarda le spese di investimento dove c'è una discreta disponibilità di risorse. I fondi destinati ad investimento sono comunque in parte vincolati dallo stato a certe tipologie di spesa e molto spesso, se cofinanziati da altri enti (Stato,Regione e Provincia), sono oggetto di verifiche burocratiche che ne rallentano la disponibilità.
Le entrate derivanti dalle violazioni del Codice della Strada sono sicuramente un importo rilevante che, al netto del 30% dell’incassato dovuto a Veneto Strade, va interamente investito nella sicurezza stradale (videosorveglianza, segnaletica, asfaltature ed altre opere per la viabilità) secondo quanto previsto per Legge.
Per consentire l’approvazione del bilancio, con l’equilibrio della parte corrente di spesa, si è dovuto ricorrere anche al finanziamento straordinario utilizzando gli oneri di urbanizzazione per 100mila euro, rimanendo alquanto incerta la concreta copertura finanziaria di questa entrata che più di tutte ha risentito degli effetti della crisi, ma di questo ne avremo prova con il Bilancio consuntivo che si farà entro l’aprile del 2019.
Altra voce di bilancio importante è l'avanzo costituito per la maggior parte da somme derivate da economie di investimenti degli anni precedenti, dette risorse possono essere destinate solo a nuovi progetti di investimento. Questa situazione rimarrà pressoché inalterata fino al 2025 data in cui si estingueranno la maggior parte dei mutui in essere liberando così le risorse necessarie per rendere autonoma la spesa corrente. Il contenimento della spesa ha raggiunto già il massimo attuabile e non è possibile prevedere ulteriori tagli.
Quindi da qui al 2025 per cercare di armonizzare il più possibile il nostro bilancio dovremmo creare nuove economie attraverso l’efficientamento energetico e la riorganizzazione ed ottimizzazione degli spazi.


Luigi Zanon Gix
Assessore al Bilancio
 


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