SCOUT

Gruppo Scout AGESCI "Galliera-San Martino di Lupari-Tombolo"
Capi Gruppo:
DAMINATO ANDREA
Contatti: Daminato Andrea (348 7830583- e-mail daminart@hotmail.it)
Servono fantasia e costanza per realizzare un sogno, per far sì che un progetto trovi compimento e si sviluppi nel tempo.
Bastano poche persone che credano nell’importanza di fare qualcosa per il proprio comune o più semplicemente per i propri figli.
Quella che nei primi anni '90 era un’idea condivisa da una manciata di persone ora si chiama “Gruppo Scout Galliera-Tombolo”.
Erano molti i bambini/e ed i ragazzi/e dei due paesi che si recavano nel comune di Cittadella, più precisamente in località Pozzetto, per partecipare alle attività proposte dal gruppo locale, oggi ancora attivo e numeroso, che vanta alle spalle una solida tradizione scoutistica.
Nel 1996 un gruppo di adulti (Andretta Umberto, Brugnaro Primo, Cusinato Fervido e Pilotto Angiolino) si affiancò ai capi responsabili del gruppo cittadellese per imparare la dura arte del capo scout.
Si tenga in considerazione il fatto che l’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) non concede con leggerezza l’autorizzazione per l’apertura di un gruppo e furono dunque necessari diversi anni di formazione per il riconoscimento ufficiale del “Galliera-Tombolo” avvenuto nel 2000. (l’attività del gruppo risale invece al 1996).
Non bastavano, tuttavia, dei capi volenterosi e dei ragazzi entusiasti di partecipare alle attività proposte, serviva più che mai una sede situata tra i due paesi e che offrisse ampi spazi per giochi e iniziative all’aria aperta.
Il comune di Galliera Veneta mise a disposizione una delle case cantoniere del parco della villa imperiale; si trattava di una struttura quasi inagibile ed assediata dai rovi che vi crescevano attorno e all’interno.
Capi e genitori impegnarono il proprio tempo libero per ristrutturare la futura sede, che ha visto correre e giocare decine di ragazzi provenienti da entrambi i paesi. Dall'estate 2008 è stato necessario trovare un nuovo posto dove poter svolgere le attività del sabato pomeriggio, con le sestiglie e le squadriglie del reparto e dei due branchi, e le riunioni serali con i ragazzi del Clan o con la Comunità Capi.

L'attuale sede, concessa grazie alla generosità di due privati cittadini, è accogliente ed agibile dopo il lavoro costante e gratuito di capi e genitori, che si sono spesi per gettare i pavimenti, predisporre gli allacciamenti di luce e acqua, provvedere agli infissi e a tinteggiare le pareti, costruire un bagno e un sistema fognario.
L’impegno e la determinazione non sono, però, prerogativa di pochi, ma di chiunque si applichi nei valori di cooperazione, volta al miglioramento del territorio in cui si vive.
Guardando all’ultimo censimento (2010/2011), risultano iscritti più di 120 persone tra ragazzi e capi, dagli 8 ai 60 anni.
L’impegno e la determinazione non sono, però, prerogativa di pochi, ma di chiunque si applichi nei valori di cooperazione, volta al miglioramento del territorio in cui si vive.
Guardando all’ultimo censimento (2010/2011), risultano iscritti più di 120 persone tra ragazzi e capi, dagli 8 ai 60 anni.
Secondo il metodo AGESCI, i bambini e le bambine di età compresa fra gli otto e gli undici/dodici anni (lupetti/e) svolgono attività comuni per favorire la co-educazione, inseriti in un ambiente fantastico (il libro della giungla). Data l’età, ogni insegnamento viene presentato sotto forma di gioco ed è indirizzato allo sviluppo del rispetto reciproco e di regole precise.
Per i ragazzi/e fino ai quindici/sedici anni (esploratori e guide) sono previste attività che favoriscono l’autonomia e il senso di responsabilità.
Crescendo, viene poi chiesto a questi giovani uomini e donne (rover e scolte) di diventare “buoni cittadini” e di mettersi al servizio della comunità; da questo momento in poi è possibile scegliere di diventare capi o continuare a vivere e trasmettere i valori scout basati sul servizio all'interno della comunità civile.
Si tratta di un percorso mai concluso, che prevede anni di educazione seguiti da anni di formazione per essere a propria volta educatori, ma che allo stesso tempo offre la possibilità di crescere sotto la guida di solidi valori.
Sono molti i membri dei nostri due comuni impegnati in questa iniziativa; spesso i capi si trovano a fronteggiare situazioni di disagio e a doversi rapportare con contesti difficili, nulla che però spaventi o ostacoli il desiderio di fare qualcosa per i “nostri ragazzi”.
Per i ragazzi/e fino ai quindici/sedici anni (esploratori e guide) sono previste attività che favoriscono l’autonomia e il senso di responsabilità.
Crescendo, viene poi chiesto a questi giovani uomini e donne (rover e scolte) di diventare “buoni cittadini” e di mettersi al servizio della comunità; da questo momento in poi è possibile scegliere di diventare capi o continuare a vivere e trasmettere i valori scout basati sul servizio all'interno della comunità civile.
Si tratta di un percorso mai concluso, che prevede anni di educazione seguiti da anni di formazione per essere a propria volta educatori, ma che allo stesso tempo offre la possibilità di crescere sotto la guida di solidi valori.
Sono molti i membri dei nostri due comuni impegnati in questa iniziativa; spesso i capi si trovano a fronteggiare situazioni di disagio e a doversi rapportare con contesti difficili, nulla che però spaventi o ostacoli il desiderio di fare qualcosa per i “nostri ragazzi”.
Ogni azione è svolta secondo l’insegnamento del fondatore del movimento scout Baden Powell:
“lasciate il mondo un po’ migliore di come l’avete trovato”
regola che dovrebbe essere valida per ogni buon cittadino.
“lasciate il mondo un po’ migliore di come l’avete trovato”
regola che dovrebbe essere valida per ogni buon cittadino.